Gravina in puglia, Bari - Visita le ricchezze culturali di una città unica

Visita

GRAVINA IN PUGLIA


Situata sull’altopiano delle Murge, lungo l’importante arteria stradale che collega la Puglia alla Basilicata, la città di Gravina sorge al margine di uno dei più maestosi e naturali esempi di “gravine” esistenti, lungo il percorso che raggiunge e attraversa anche le città di Matera, Laterza e Ginosa sino a lambire il mar Ionio.

Un connubio tra cultura, civiltà rupestre e storia che rende la città unica nel suo insieme.

Tante sono le ricchezze di cui Gravina dispone: un ricco patrimonio culturale, la presenza della civiltà rupestre, rimasta ancora viva a distanza di secoli, con le sue chiese e i suoi complessi di grotte naturali che richiedono ai turisti di addentrarsi nei loro meandri per poterle esplorare e ammirare con stupore dal loro interno e che, ancora oggi, fanno rivivere, con grande emozione, le origini della città di Gravina.

Insomma una città da non lasciarsi assolutamente scappare per il suo fascino che, unitamente alla cucina tipica del mangiar sano, ricca di sapori unici al mondo, fanno di Gravina una città dal valore inestimabile.

Cripta San Vito Vecchio

Fedelmente ricostruita per conservare meglio gli affreschi che risalgono all’epoca tardo medievale dominati al centro da un maestoso Cristo pantocratore. Gli affreschi sono stati esposti alla mostra internazionale di Bruxelles nel 1958.


San Michele delle Grotte

Scavata nel tufo, la chiesa ha pianta quadrangolare a cinque navate. Situata nell’antico rione Fondovico o Fondovito, l’8 maggio di ogni anno è visitata da cittadini per la celebrazione della festa di San Michele delle Grotte a ricordo della leggendaria apparizione di San Michele in una grotta di Monte Sant’Angelo. In questa occasione gli abitanti del quartiere addobbano le vie con i “balloni”.


Bastione

Ultimo pezzo della cinta muraria del Cinquecento, collega il quartiere di Sant’Andrea al ponte acquedotto, regalando a quanti lo attraversano uno spettacolo meraviglioso e unico della gravina.


Ponte

La costruzione a doppia arcata, iniziata nel 1743 e completata nel 1778, nacque come viadotto acquedotto per approvvigionare di acqua una parte della città. Simbolo della città, collega le due sponde del burrone.


Madonna della Stella

Ai piedi della collina di Botromagno e del sito archeologico “Padre Eterno”, nel 1500 diventò santuario mariano. Così chiamata perchè al suo interno fu trovato un affresco di Madonna con bambino con una stella sulla fronte.


Complesso delle sette camere

Risale, presumibilmente, agli ultimi secoli dell’Alto Medioevo. Frutto dell’escavazione artificiale in un banco di tufo, si articola in diversi vani e si trova sul versante ovest della gravina.


Chiesa rupestre di San Basilio

A quattro navate divise da pilastri e da colonne irregolari è ubicata nel rione Piaggio. L’abside originale è collocato lateralmente all’ingresso. L’intonaco di epoca moderna ha,probabilmente, coperto tracce di affreschi.


Santa Maria degli Angeli

Si trova a ridosso del ponte viadotto. A tre navate. Nell’abside centrale conserva alcune immagini di affreschi e un’ara utilizzata per la distribuzione dell’Eucarestia.


Area Archeologica Padre Eterno

L’area archeologica prende il nome dalla chiesa rupestre del Padre Eterno e si snoda lungo il costone occidentale della Gravina. Le testimonianze archeologiche si concentrano tra il VII sec. a.C. e la fine del IV sec. a.C.


Piazza Notar Domenico

Racchiude maestosi ed unici monumenti come la Biblioteca Finya, una delle più antiche biblioteche pugliesi ricca di un patrimonio librario di oltre ottomila volumi, la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, costruita come cappella funeraria della famiglia Orsini tra il 1649 e il 1654, ed infine il monumento delle Quattro Fontane costruito nel 1778 per portare in città l’acqua dalla sorgente di Pozzo Pateo.


Basilica Cattedrale

Basilica minore dedicata a Santa Maria Assunta, fu costruita nell’undicesimo secolo e ampliata nel Quattrocento. A tre navate divise da colonne con capitelli tutti diversi tra loro, è ricca di altari marmorei policromi di inizio Settecento. Si ammirano il fonte battesimale, una statua di San Michele del 1538 in mazzaro, un coro in noce di fine ‘500, una pala in pietra del ‘400, un crocifisso ligneo del XVI-XVII secolo e un organo con 2135 canne. Il soffitto è in legno dorato arricchito da 5 quadri.


Castello

Nel 1224 Federico II di Svevia diede incarico ad un architetto fiorentino di costruire un castello come dimora per sé e per la sua corte per partite di caccia con il falcone.


Torre dell'Orologio

In una torre neogotica costruita sulla cinta muraria nei pressi del palazzo ducale degli Orsini, fu collocato nel 1892 un orologio che, ancora oggi funzionante, scandisce il tempo attraverso quattro quadranti.


Museo Ettore Pomarici Santomasi

La Fondazione “Ettore Pomarici Santomasi”, sita nel cuore della città antica, fu eretta in Ente Morale nel 1920. Al primo piano, l’appartamento rappresenta un esempio di vita vissuta della famiglia Pomarici Santomasi. Disposto in sette sale, con mobilio in stile barocco. Nel museo ci sono importanti e preziose collezioni di ceramiche e reperti bronzei scoperti negli scavi eseguiti sull’area di Botromagno datati dal VII al III sec. a.C. Questa collezione include più di 2000 preziosi reperti con una rilevante importanza storica in quanto danno la possibilità di tracciare le fasi principali del processo di insediamento umano nel territorio di Gravina, a partire dalle origini.


Parco Nazionale dell’Alta Murgia

Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, istituito con d.p.r. 10 marzo 2004, è tra i più estesi a livello nazionale con i suoi 68.077 ettari compresi nei territori dei tredici Comuni (Altamura, Andria, Bitonto, Cassano Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto) afferenti alle Province di Bari e BAT. Il territorio del Parco è caratterizzato da una suggestiva successione di creste rocciose, doline, dolci colline, inghiottitoi, cavità carsiche, scarpate ripide, lame, estesi pascoli naturali e coltivati, boschi di quercia e di conifere, dove l’azione perenne della natura si mescola e convive con quella millenaria dell’uomo che ha edificato masserie in pietra, a volte for tificate per difendersi dall’attacco dei predoni, dotate di recinti e stalle per le greggi, cisterne, neviere, chiesette, specchie e reticoli infiniti di muri a secco.


Bosco “Difesa Grande”

Il Bosco “Difesa Grande” è un bosco naturale, spontaneo e rappresenta una residua testimonianza della rigogliosa foresta mesofita che ricopriva gran parte dell’intera Puglia. È il più importante della Provincia di Bari per estensione (1800 ettari) e biodiversità. Dal 1998 è un SIC- Sito di Importanza Comunitaria (Rete Natura 2000), e racchiude specie floristiche e faunistiche rare. È probabilmente l’area con la maggior concentrazione di specie di querce autoctone d’Italia. Il complesso faunistico è molto ricco grazie ad una massiccia frequenza ornitica di specie del bosco, la maggior parte delle quali nidificanti, inserite nelle normative e Liste Rosse di salvaguardia.